La VIA STAMPURLANTE era il tratto terminale della  Via dell’Angelo, una delle diramazioni della Via Francigena che è stata la strada percorsa nel medioevo dai pellegrini per raggiungere, partendo da Canterboury, prima Roma e poi, attraverso i porti della Puglia, Gerusalemme.

 

A Capua la Via Francigena si immetteva nella grande Via Traiana che da Roma portava a Brindisi. Dopo Benevento la Via Francigena del Sud, si divideva in 3 direzioni, tutte chiamate la Via dell’Angelo perché percorse dai pellegrini per raggiungere

la Grotta di S. Michele sul Gargano prima di imbarcarsi per la Palestina.

 

 

La direttrice più meridionale della Via Francigena del Sud passava per Siponto, attuale Manfredonia e da lì attraverso la Via Stampurlante e altre Vie di Macchia (Scannamugliera, Jumetite) portava a Monte S. Angelo.

Fino alla metà del secolo scorso, la  Via Stampurlante, è stata una importante mulattiera, attraverso la quale, a piedi, migliaia di lavoratori due volte al mese, il sabato, ritornavano alle loro case di Monte per ripartire il lunedì successivo.

 

LA LEGGENDA DELLA VIA STAMPURLANTE (Stampa, cioè Orma di Orlando)

Nel Medio Evo la storia di Orlando, divenne, nella fantasia dei cantastorie, il simbolo della guerra tra cristiani e musulmani.

Orlando, era il prototipo del paladino, che a Rongisvalle, dove trova la morte per opera dei Mori, fa strage di nemici con la sua famosa spada Durlindana.

La leggenda popolare, che narra della presenza di Orlando sul Gargano, forse è nata dall'esigenza di avere anche in terra un difensore invincibile, come quello divino, per arginare  e contrastare le scorrerie dei Saraceni che nel territorio della Signoria di Monte S. Angelo che comprendeva gran parte del Gargano, seminavano terrore, morte e distruzioni.

Per la lealtà, il coraggio, il valore e l’abilità nell’uso della spada, Orlando, l’eroe per eccellenza, era l’unico che, in modo certamente irriverente, potesse essere accostato a Michele, l’Arcangelo guerriero.

Il nome Stampurlante deriva dalla presenza di alcune immagini fossili ancora esistenti su un grosso macigno di pietra situato nella Valle omonima che la fantasia popolare attribuisce alle orme (cioè alla stampa) della coda e degli zoccoli del cavallo di Orlando.

Secondo un'altra credenza popolare quelle stesse orme apparterrebbero al cavallo di S. Michele Arcangelo.

 

 Olio Ciliberti, un tocco esclusivo dal cuore del Parco Nazionale del Gargano.