Il popolo Longobardo scese in Italia, nel 569 d.C. Dopo un ventennio di devastazioni seguì una fase di integrazione tra la cultura romano-bizantina e quella germanica sia in campo politico che gastronomico.
Fra tutti i barbari, i Longobardi furono quelli che diedero più importanza alla buona tavola.
Nel Sud Italia (Langobardia minor) la cucina dei Longobardi, come quella dei bizantini, era caratterizzata da un minor uso della carne: i grassi di origine animale vennero sostituiti da quelli vegetali; fu così che l’olio divenne un fondamentale elemento gastronomico.
A distanza di secoli dalla dominazione longobarda, alcune abitudini alimentari del passato caratterizzano ancora la cucina di quei territori.
Dove vi è stato il dominio dei Longobardi del Nord, dalle Alpi alla Toscana (Langobardia maior), attualmente la carne compare in abbondanza, mentre nel centro-sud, un tempo dominato dai Longobardi del Sud (Langobardia minor), vi è un minor uso della carne.
A tavola, sul Gargano e a Monte S. Angelo, i Bizantini e i Longobardi avevano raggiunto una ottima intesa, facendo entrambi largo uso di Cereali, Olio, Vino, Formaggi e poca Carne. Ebbe inizio così la dieta mediterranea.
I Longobardi portarono la bistecca, cioè la trancia di animale appena macellato e la colomba pasquale (VI secolo) e successivamente diedero origine ad un altro grande cambiamento: il mangiare seduti a tavola e non più sdraiati su divani.
I Bizantini invece introdussero l'uso di mangiare con la forchetta, anche se la prima testimonianza che conosciamo è una rappresentazione del re longobardo Rotari che con forchetta e coltello, si accinge a gustare un pollo!
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